È attesa questa mattina a Caivano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che inaugurerà il Centro Sportivo ex Delphinia, una struttura che era da anni nel più totale degrado ed oggi, dopo solo nove mesi di lavori, rinasce a nuova vita, completamente ristrutturata ed attrezzata per accogliere i ragazzi e i bambini del popoloso territorio.

Nei suoi ampi spazi la struttura, che sarà gestita dalle Fiamme Oro e dalla Polizia di Stato, dispone di attrezzature strutture per le più svariate discipline sportive: oltre alla piscina vi sono anchecampi da calcio, da tennis e padel. Anche il parco pubblico adiacente è stato completamente bonificato e risistemato dai carabinieri della Forestale.  

Il nuovo centro sportivo non è solo una grande opportunità per i giovanissimi di Parco Verde e zone limitrofe, ma anche un luogo simbolo: era stato tra le rovine della vecchia struttura che l’estate scorsa due cuginette rimasero vittime di atroci violenze. Fu di fronte a quell’orrore che il parroco di Parco Verde, don Maurizio Patriciello, lanciò alla premier il primo invito a Parco Verde, invito più volte accolto e – bisogna dirlo – supportato da iniziative concrete, che si stanno man mano realizzando.

Non possiamo dar ragione al presidente della Campania, Vincenzo De Luca, quando oggi commenta che la visita della Meloni è la «solita comparsata». La verità è che i politici – non De Luca però – per anni ci avevano abituati alle comparsate, scendevano a Scampia dall’auto blu con Rolex al polso in campagna elettorale, poi fuggivano.

Fortunatamente da qualche anno non è più così, alle parole stanno cominciando a seguire i fatti. Del resto, non vi può essere nulla di più necessario della concretezza in una zona, come il Parco Verde, dove non solo si consumavano violenze in danno di minori, ma addirittura bambini e bambine sono stati comprati e venduti. Ricordiamo solo, con amore, il caso della piccola Chicca, volata giù dal palazzone di Parco Verde qualche anno fa, la cui autopsia rivelò le ripetute violenze sessuali cui era stata sottoposta da tempo.

Oggi in quella terra martoriata lo Stato comincia ad esserci. Non a caso, ad accompagnare questa mattina la premier sarà il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

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