«Le parole di Giacomo Matteotti sono sempre attuali: il suo coraggio e il suo senso di responsabilità siano un esempio per i giovani». Con queste parole l’attore Alessandro Preziosi ha concluso ieri il suo appassionato intervento alla Camera dei Deputati, dove ha letto brani tratti dall’ultimo discorso di Matteotti in quell’aula prima di essere ucciso dagli squadroni fascisti per le sue idee.

Giacomo Matteotti. Sopra, Alessandro Preziosi ieri alla Camera

La Fondazione Gaetano Salvemini si unisce alle celebrazioni nel ricordo di un grande socialista, di un uomo coraggioso, di un politico ispirato da rigore e trasparenza. Prima di essere assassinato il 10 giugno 2024, Giacomo Matteotti aveva fondato il Partito Socialista Unitario, nato dalla scissione del Partito Socialista Italiano al Congresso di Roma del 1922.

«I suoi successori, alla guida del Partito, furono Carlo Rosselli e poi Giuseppe Saragat, la cui grande lezione guida ancora oggi in questo Pese tutti coloro che hanno a cuore i valori dell’antifascismo e della democrazia, e si battono per difenderli», osserva Renato d’Andria, presidente della Fondazione Salvemini.

Quello declamato ieri a Montecitorio è il celebre discorso pronunciato giusto 100 anni prima da Matteotti per denunciare le violenze fasciste alle elezioni del 6 aprile 1924. «Crediamo di rivendicare la dignità – concluse Matteotti – domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla giunta delle elezioni».

Non possiamo che unirci alle parole della premier Giorgia Meloni, quando ha affermato che onorare il ricordo di Matteotti «è fondamentale per ricordarci ogni giorno il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no». «La lezione di Matteotti – ha aggiunto – oggi più che mai ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico».

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