La Giustizia americana sta cercando ancora una volta di fermare l’ascesa di Donald Trump alla Casa Bianca. Ieri il tycoon è stato ritenuto colpevole per tutti i 34 capi di imputazione da una giuria di New York per il caso della pornostar Stormy Daniels. Un verdetto raggiunto all’unanimità dalla giudia dopo due giorni di camera di consiglio, che potrebbe costare caro all’ex presidente e sbarrargli definitivamente la strada, anche se questo status – secondo gli analisti statunitensi – non dovrebbe pregiudicargli la corsa alle presidenziali di novembre. Secondo l’accusa, Trump avrebbe occultato il pagamento

di 130mila dollari alla pornostar per comprar il suo silenzio alla vigilia delle elezioni 2016. Non sono pochi, comunque, ad ipotizzare la collaudata trappola della pornodiva messa in piedi dalle solite macchine del fango per bloccare gli avversari politici.

«È stato un processo farsa, è una vergogna. Sono un uomo innocente», ha urlato Trump annunciando che continuerà a combattere e che il «vero verdetto sarà il 5 novembre», giorno delle elezioni.

Intanto può contare sull’appoggio di un magnate di prima grandezza sul livello mondiale come Elon Musk, la stampa americana dà l’accordo praticamente per certo. Secondo il Wall Street Journal, nel corso di un incontro avvenuto a Montsorrel nel marzo scorso, l’ex presidente degli Stati Uniti e l’imprenditore miliardario avrebbero discusso della possibilità che Musk diventi il primo consigliere del presidente, se eletto.

Musk e Trump avrebbero discusso anche di tecnologia e scienza, a cominciare dalla futura, nuova forza spaziale americana. Tra le iniziative congiunte ci sarebbe anche quella di investire in un progetto basato sui dati per prevenire le frodi elettorali già messo a punto da Musk.

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