La puntata di Quarta Repubblica trasmessa ieri sera ha acceso i riflettori su alcuni temi strategici dell’Europa che verrà. Si tratta, del resto, di una consuetudine del programma condotto da Nicola Porro. Ma ieri, nell’imminenza del voto europeo, sono emersi alcuni fatti che la dicono lunga sulla necessità di un cambiamento, rapido, sui banchi di Bruxelles e di Strasburgo.

Dalle parole dell’armatore Pietro Grimaldi, alla testa della più importante compagnia di navigazione tutta italiana, abbiamo apprese che l’Europa, la “maggioranza Ursula”, recentemente ha imposto una tassazione capestro su tutte le navi che attraversano il Mediterraneo. Lo scopo dichiarato sarebbe quello di ridurre le emissioni globali. Al contrario, premesso che lo shipping trasporta il 90 per cento delle merci nel mondo, Grimaldi ha spiegato che questo settore trainante dell’economia produce emissioni nel Mediterraneo per solo il 2,5%. E che non esiste in nessun’altra parte del pianeta, dagli Stati Uniti alla Russia all’Asia, una tassazione così pesante e rigida sul trasporto marittimo, che comunque, a livello generale, non supera il 5% delle emissioni.

Insomma, stiamo tagliando le gambe e le ali ai trasporti nel Mare Nostrum, principale sistema di collegamento per i Paesi del mediterraneo di cui, come sappiamo, l’Italia è il baricentro perfetto.

«Avevamo proposto all’Europa – ha detto poi Grimaldi – una fee sui maggiori scarichi inquinanti, così da indurre tutte le compagnie di navigazione a dotarsi di sistemi tecnologici innovativi anti-inquinamento, ma anche questa nostra richiesta non ha avuto alcun esito». Il risultato è il maggior prezzo che pagano le imprese per il trasposto merci, nonché viaggiatori e crocieristi per il trasporto delle persone. Il tutto, ad esclusivo vantaggio dell’imposizione fiscale europea, senza alcun beneficio per l’economia dei 27, compresa l’Italia.

L’Umanità ha voluto rimarcare le interessanti notizie date nel programma di Porro, perché anche di questo bisognerà che gli italiani tengano conto, quando sabato e domenica ci recheremo alle urne per rinnovare il Parlamento europeo.

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