Come vi avevamo anticipato nei giorni scorsi, la Bce di Christine Lagarde ha ha lanciato un mini taglio di 25 punti base: dopo ben due anni di rialzi dei tassi varati in modo incessante per cercare di far battere in ritirata l’inflazione dell’area euro. Col taglio di oggi  i tassi sui depositi scendono al 3,75% e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale rispettivamente al 4,25% e al 4,50%.

Si tratta del primo taglio tassi dall’era Draghi, cioè dal 2019.

Nel 2022 la Lagarde si era ritrovata di colpo a far fronte prima agli effetti del reopening dell’economia post lockdown da pandemia Covid, poi alle conseguenze dell’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio del 2022, dalla Russia di Vladimir Putin. E, così come accaduto alla Fed, la numero uno della Bce aveva sottovalutato l’inflazione. Risultato: per effetto di quell’inflazione difficile da tamponare, tra il luglio del 2022 e il settembre del 2023 la Bce di Lagarde aveva alzato i tassi di 450 punti base.

Gli effetti, indubbiamente, si sono visti: la crescita dell’inflazione dell’Eurozona misurata dal CPI headline è scesa infatti dal picco del 10,6% al 2,6% nel mese di maggio di quest’anno. 

«Tuttavia – notano gli analisti – così come si sta verificando negli Stati Uniti, l’inflazione dell’area euro rimane tuttora lontana dal target fissato dalla Bce, pari al 2%. E questo è il maggiore cruccio per Lagarde, determinata a scrollarsi di dosso quella reputazione che l’ha macchiata alla fine del 2021, quando è stata accusata di non avere preso sul serio la minaccia dell’inflazione, al punto da essere stata costretta poi a intervenire in modo fin troppo violento nel disperato tentativo di arginarla, a danno dell’economia dell’area euro». 

La bestia dell’inflazione, a quanto pare, è stata domata, ma non del tutto. L’indice dei prezzi al consumo di maggio ha frantumato non tanto le speranze sul taglio di oggi, ma quelle sulla possibilità che la Bce tagliasse i tassi per due volte consecutive, sia oggi, 6 giugno 2024, che nella riunione di luglio.

Di conseguenza, ed è la stessa Banca Centrale Europea ad ammetterlo, l’inflazione resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno”

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