I giochi saranno chiusi definitivamente il 4 luglio. Ma in queste ore rimbalzano notizie sullo stop alla fusione tra Ita e Lufthansa da parte della Commissione Ue. La danese Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione Ue e responsabile della direzione per la concorrenza (DgComp), nonché esponente di punta della maggioranza uscente di centrosinistra, ha valutato negativamente l’operazione. Ed è a lei che spetta l’ultima parola. Tanto che a Bruxelles si aspetterebbe solo l’esito delle elezioni per annunciare ufficialmente lo stop.

Vestager sostiene infatti che con Lufthansa insieme alla ex Alitalia si crea un quasi monopolio nei voli da Linate e Fiumicino per l’Europa centrale e una posizione dominante nei voli intercontinentali tra Italia, Usa e Giappone, dove Lufthansa e alleati sono già molto forti.

Secondo non pochi osservatori, dietro alle perplessità su una presunta posizione dominante si celerebbe Emmanuel Macron. Il presidente francese teme per le conseguenze su Air France, altro big dei cieli del Vecchio Continente, da anni in coppia con l’olandese Klm.

Alla vigila delle elezioni che cambieranno equilibri e uomini a Bruxelles e Strasburgo, si apprende insomma che su Ita-Lufthansa il dialogo si è arenato sulla questione delle rotte a lungo raggio verso gli Usa e la partecipazione di Ita alla joint venture che lega Lufthansa a United Airlines e ad Air Canada.

Si attende ora la decisione dell’Antitrust il 4 luglio, ma le fonti vicine al dossier lo danno per chiuso, perché Ita non avrebbe accettato di cedere tutti gli slot chiesti dall’Antitrust in Europa, e in particolare quelli a Linate, oltre a quelli intercontinentali dove entrambe le compagnie hanno voli diretti (in Usa, in Canada e a Tokio). Promettono battaglia, in Italia, i ministri Salvini e Giorgetti.

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