Molti si interrogano sull’elevato livello di astensionismo dal voto europeo, percentuali che complessivamente arrivano al 50% circa. Uno su due ha scelto di non recarsi alle urne. E nella gran parte dei casi lo ha fatto per dare un segnale preciso di dissenso rispetto alle politiche in atto, tanto in Europa quanto nei diversi Paesi.

Fatto sta che i rincari dei prezzi anche da noi devono aver giocato un ruolo nell’astensionismo. Gli italiani pensano alle imminenti vacanze e ai sacrifici economici che dovranno affrontare, con prezzi lievitati di oltre il 20% un po’ ovunque nella penisola.

L’indagine di Assoutenti e quella del Codacons parlano chiaro. Dal traghetto all’aereo, dall’hotel alla casa in affitto, dal ristorante all’ombrellone, nessuna voce di quella che una volta si chiamava “villeggiatura” sfugge all’aumento di prezzi e tariffe. Tutto sembra destinato a costare di più rispetto alla scorsa estate, con rincari che il più delle volte dovrebbero aggirarsi in media sul 15-20%.

Tanto per cominciare, una famiglia e con due bambini che decide di trascorrere a cavallo di Ferragosto una settimana di ferie al mare spenderà, prenotando oggi una struttura ricettiva a tre stelle (pasti esclusi), da un minimo di 872 euro di Bibione a un massimo di 3.500 euro di Porto Cervo. Rispetto al 2023 si scopre che la spesa minima per le 37 località di mare monitorate sale in media del +19,6%.

Ancora peggio per l’affitto di ombrellone e lettino. Secondo l’indagine Codacons si può arrivare a spendere quest’anno fino a 700 euro al giorno. Per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend in uno stabilimento standard, la spesa media si attesta tra i 32 e i 35 euro al giorno, con forti differenze sul territorio: a Sabaudia servono fino a 45 euro, che arrivano a 90 euro a Gallipoli e toccano i 120 euro in alcune località della Sardegna.

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