Non si è ancora nemmeno spenta l’eco del monito di Papa Francesco sull’uso indiscriminato dell’Intelligenza Artificiale, che rimbalza un’altra notizia dal sapore tutt’altro che intelligente. La Chiesa di Roma sarebbe infatti sotto accusa per presunte intercettazioni telefoniche illegali. E lo stesso Papa Francesco è stato denunciato all’Onu per presunta ingerenza nelle indagini che coinvolgono il finanziere Raffaele Mincione, processato per frode in Vaticano in relazione all’affare del palazzo di Londra e finito vittima dei dossieraggi all’Antimafia.

La notizia, diffusa oggi dal Telegraph, è stata ripresa in Italia dal sempre informatissimo quotidiano Il Tempo, diretto da Tommaso Cerno. Il quotidiano britannico rivela come il Pontefice sia ora oggetto dell’indagine delle Nazioni Unite sulla sua personale autorizzazione a presunte intercettazioni telefoniche illegali durante l’indagine vaticana sulla presunta corruzione nella vendita della proprietà di lusso in Sloane Avenue, da 300 milioni di sterline, nel centro della capitale del Regno Unito.

Gli avvocati di Raffaele Mincione, infatti, hanno presentato la denuncia all’Onu per presunti abusi commessi durante il processo da Papa Francesco, capo spirituale di 1,4 miliardi di cattolici in tutto il mondo. «Rodney Dixon KC, un importante avvocato per i diritti umani – scrive Il Tempo – ha accusato il Papa di aver personalmente autorizzato intercettazioni illegali del telefono di Mincione durante le indagini su presunti illeciti in Vaticano». Nel corso del processo sarebbe emerso che Bergoglio ha dato poteri speciali agli investigatori, permettendo agli inquirenti di intercettare telefoni, carpire email ed eseguire arresti, fuori dallo Stato pontificio, senza approvazione da parte di un giudice.

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